RECENSIONI
La parola non è che un rumore e i libri non sono che carta. (Paul Claudel)
Un cammino complesso quello di Ivana Urso. Uno scontro fra tenebre e luce, fra piani sottili e pesanti, fra giochi di spessore, ma anche un percorso di trasformazione del suo linguaggio che si fa sempre più astratto e universale. Creazioni che sono anche luoghi di contemplazione e sperimentazione che ricordano le suggestive possibilità di uno spazio e di una memoria in espansione, non più chiusa e sacrificata nella bidimensionalità del dipinto. Non c'è niente di più sottile della carta, ma non c'è niente di più potente se su di essa sono fissate le parole...
Artista: Ivana Urso Nascita: 17 dicembre 1978, S. Cataldo (CL)
Biografia: Inizia giovanissima lo studio delle arti applicate che la porteranno a frequentare l'Istituto Regionale di Arte e l'Accademia di Belle Arti di Catania dove rivela un talento particolare per il corso di Decorazione Pittorica della Prof.ssa Anna Guillot nel 2002. Si trasferisce in seguito a Roma, dove inizia una ricerca personale per la vetrofusione e l'incisione senza tralasciare la pittura.
Profilo artistico-culturale: Si unisce al movimento del Pentastrattismo di Massimo Picchiami, movimento artistico di artisti italiani di arte contemporanea, dove "esalta la bellezza e la gestualità dell'arte astratta in un modo tutto suo".
Il Movimento Pentastrattista nasce nel febbraio del 2015 ed attraverso i suoi punti programmatici si è dato un Manifesto. Gli esponenti del Movimento sono artisti che negli anni sono stati selezionati attraverso semplici regole: esaltare il gesto, utilizzare segni semplici dove luci ed ombre si mescolano in ammassi corporei, evanescenti e fluttuanti. Pennellate che graffiano la tela in un equilibrio di volumi e di forme. Spazi pittorici nei quali si sviluppano distillati di emozioni e di cromatismi. Nelle tele Pentastrattiste spesso la materia si scontra con la luce, creando sfumature a volte tenui a volte violente. Gesti semplici che scaturiscono dall'anima dell'artista. Semplici punti luce che illuminano le tele, mai banali. Artisti che saturano i colori, alternando luce e buio. La galassia Pentastrattista è un concentrato di emozioni che spazia tra l'astrazione Informale ed un materico mai saturo e pomposo. Tele fatte di semplicità e rigore. Ogni artista del movimento esprime il suo mondo, il suo punto di vista emotivo. Trasmettere sentimenti ed emozioni con l'astratto non è facile anche se erroneamente si ritiene che lo sia. Un astrattista è un pittore che prima è passato dal figurativo per poi approdare negli anni all'astratto. Una sorta di resettagio della propria arte che ad un certo punto della propria vita sente il bisogno di mettere un punto, di tradurre in segni e colori il suo mondo e di condividerlo con gli altri.
Contatti: www.ursoivana.wixsite.com/painter
Mostre principali o ultimi successi, nazionali ed internazionali:
- 2016 Premio Arte e critica The Best Online Artist Roma
– 25 maggio 2017, Mostra Permanente di Arte Contemporanea presso la New Gallery Park Hotel di Cassano d'Adda
– 16 ottobre- 26 novembre 2017 Festival delle Arti presso South West University Blagoevgrad in Bulgaria
– selezionata tra i 100 migliori artisti del Biancoscuro Art Contest 2017
– 13 gennaio- 3 febbraio 2018, Art Noise Mostra Collettiva Virtuale sul sito del Museo Virtuale Indipendent di Roma
– 03-12 marzo 2018, VII Urban Contest del Pentastrattismo, Palazzo del Bargello di Gubbio, curato da Massimo Picchiami ed Elisa Urso.
- 03 -04-2020 Premio alla carriera Artistica
Opere in Oggetto: Quadri
I protagonisti di queste opere sono i materiali, che si compattano alla superficie scelta come supporto in maniera concreta e reale ed assolutamente non fittizia, ossia ottenuta con colori e chiaroscuro. Ivana Urso segna così un superamento della pittura, che nelle sue rappresentazioni evidenzia una ricerca, interessata a investigare lo spazio in tutte le sue implicazioni espressive, simboliche, tecniche e materiali. Un vitale gesto creativo, quasi assoluto che lascia una traccia e si trasforma in un segno nel corpo vivo della materia, valorizzandone l'energia plastica.
Tecnica: tecniche miste con acrilico su tela con decorazioni in rilievo, resine, acquerelli, garze di
tela, carte fatte a mano, foglia oro, pasta metallica, ritagli fotografici o di cartoncino, polvere lavica, foglia argento ...
Iconografia: La carta fatta mano di Ivana Urso è un decoro ricco, simbolico, quasi una stoffa decorativa che ricorda comunque stati d'animo profondi e suggestioni. Opere invece come "Racconti" o "Libro da scoprire" sottolineano come la parola e la pagina del libro siano metafora della sapienza e della cultura nella sua rappresentazione, evidenziata anche dall'uso della foglia oro che ne esalta la preziosità. La parola che ricorre anch'essa come incisa in altre sue opere, come "Memoria", "Fluire di materia cromatica" e "Libro di mare", ne diventa protagonista sempre affiancata alla sua fonte, ossia il libro, a ribadire il proprio anelito di artista verso uno spazio e una memoria che travalica i confini del sensibile e del reale. Una serie di rappresentazioni frammentarie, frantumate, ricomposte in un'altra veste, ma proprio per questo incredibilmente ricca di valori e umanità.
Situazione storico-artistica: La capacità di far diventare corposa e materica l'opera, interrompendone la continuità. Quella di Ivana Urso è un'inesausta volontà sperimentatrice. Scostandosi dalla consuetudine delle tecniche di lavorazione pittorica in rilievo, a lungo praticate, l'artista indaga sempre linguaggi nuovi attraverso un continuo studio e scoperta dei materiali, anche i meno comuni, che la portano ad ottenere esiti sorprendenti. Nasce un insieme di opere che celebrano l'impermanenza dell'essere, dell'esserci, che si fanno però impronta definitiva che la creazione dell'artista restituisce con indicibile grazia.
Motivazioni e riferimenti critici : Un continuo rimando alla dimensione del ricordo, segnata dalla presenza costante del libro o della parola. La dimensione che essi assumono è prettamente simbolica, indagatrice in riferimento ad una serie di aspettative, sogni, speranze che l'uomo inconsapevolmente nutre fin da bambino, ma che soprattutto impara a stimolare attraverso la lettura. Tentare quindi di spingere l'immaginazione e lo sguardo dello spettatore al di là della bidimensionalità della tela è lo scopo di Ivana Urso, scardinando un sistema di bidimensionalità e pragmatica osservazione.
Giulia Tansini Dott.ssa in Scienze dei Beni Culturali
#inattesadelritorno Giorno 10
Ivana Urso - Spazio all’universo
E’ singolare come molti artisti siano in grado di generare una forma d’arte non solo nell’opera, ma anche nel titolo.
Ivana Urso fa parte di quella categoria di artisti che, pur nella profonda libertà di espressione visiva che accompagna la sua intera opera, affida un messaggio anche al titolo. Si badi bene, non al titolo che sia semplicemente didascalico del contenuto dell’opera. Ma un titolo che sia esso stesso arte, o per meglio dire, poesia.
Spazio all’universo, titolo dell’opera che esponiamo qui nella galleria virtuale, è parte di queste forme d’arte.
Innanzitutto l’opera. Siamo nell’ambito del figurativo, seppur orientato ad un mondo che, lasciato il nostro pianeta, si rivela nei misteri dell’universo.
Un grande pianeta immaginario, un suo satellite e in primo piano ciò che appare essere come una navicella spaziale. Tre elementi a riempire il grande supporto quadrato. Tre come numero perfetto di un mondo che va al di là della nostra umana percezione e al quale è giusto lasciare il giusto spazio, la corretta comprensione.
Spazio all’universo è un invito a lasciare spazio alle idee, anche a quelle con cui non siamo d’accordo. Lasciare lo spazio giusto ad un mondo extra dal nostro e che ancora non è stato sufficientemente indagato.
Ivana Urso ci racconta questo mondo attraverso il colore e la forma. La circolarità, elemento tipico della filosofia medievale come il “mundus”, cioè di ciò che girando si rigenera, torna nelle forme inscritte nel quadrato, forma armonica presa in prestito dalla classicità, in una ricerca senza fine che abbraccia norme geometriche a forme libere, fino ad un uso della materia cromatica che si fa tridimensionale sulla tela, agendo per piani paralleli.
Contributo critico di Michele Govoni
"Per l'artista la straordinaria passione per l'arte, intesa come pittura, decorazione d'interni, l'ha portata negli anni alla ricerca di nuove espressioni artistiche.
Il fascino del vetro come mezzo espressivo, nelle sue infinite possibilità,diventa fonte d'ispirazione e strumento privilegiato d'espressione".
Prof.ssa Rosa Maria Corbo
"Lontano dalla logica e dal concreto vive un ordine non manifesto a cui si accede mediante un salto interiore"
Storico e critico d'arte Mattea Micello
Movimento Pentastrattista
Non è la prima volta che mi cimento nell’analizzare la nascita di movimenti nuovi, con motivazioni a parer mio interessanti. Il movimento pentastrattista italiano mi aveva colpito e insieme incuriosito perché nel suo intento principale, oltre ad essere in netta ed ovvia contrapposizione con l’espressione figurativa, dichiarava di voler avvicinare i termini “astratto” e “informale“. I due termini indicano momenti e filosofie differenti, per questo motivo mi sono avvicinato con curiosità e forse un po’ di ingiusto pregiudizio. L’abbandono definitivo e drastico della forma come nuova rivoluzione estetica informaledialoga già nella storia con l’espressionismo astratto americano abbandonando sia il figurativo che il rigore matematico che appariva in molte creazioni astratte. Eppure nell’analisi del Manifesto Pentastrattista ho trovato un’approccio che, non solo consente un dialogo e un confronto costruttivo ma, offre anche un’apertura mentale propositiva nel voler spalancare le porte ad un espressione dell’anima, ad una libertà creativa potente nella quale la forza dell’unione, tra artisti, può essere sinonimo di successo basato su una forza maggiore. Dicono bene gli autori del manifesto quando affermano “da soli non si va da nessuna parte”.
Dunque benvenuta questa nuova corrente, luogo in cui dialogare e confrontarsi sulle filosofie estetiche, sulle espressioni artistiche spaziando, come afferma il manifesto, dall’action painting di Pollok fino allo spazialismo di Fontana, ben venga questo ampio dialogo purché possa divenire un punto di riferimento dove
il confronto, la libertà d’espressione, lo studio, la ricerca e la sperimentazione
siano anche i cinque valori sui quali costruire una nuova storia d’arte non solo italiana.
https://movimentopentastrattista.wordpress.com
Infine, accanto al fondatore Massimo Picchiami, per correttezza cito gli artisti che hanno firmato il manifesto.
Francesca Nicoli (founder), Maura Menichetti (founder), Silvana Martini, Mumari, Ivana Urso, Angela Cascini, Silvia Palori Ruiz (founder), Gabriella Barbonari, Giovanni Santarelli, Mario Salvo (founder), Caterina Manginelli, Caterina Loiero, Anna Bagnato, Miriam Vitiello, Fabrizio Pia, Giovanni Villarà, Giuseppe Latella, Enza Voglio, Concetta Resta, Filippo Chiappara, Marco Fratarcangeli, Francesco Ulissi, Aldo Torri, Nicoletta Marra, Alessandro Priolo, Carla Pistola e Laura Marello.
Alberto Moioli
Mostre:
Riconoscimenti e pubblicazioni
2003 Arte e Critica- Anno IX numero 33 Gennaio - Marzo
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2010 ART “Artigianato Artistico” nel Lazio
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2012 Selezionata per il concorso di design autoprodotto ROMA
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2016 Premio Arte critica The Best Online Artist Roma
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2017 selezionata tra i primi 100 artisti ART CONTEST Biancoscuro
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2017 Premio arte e critica Roma con l’opera Pieghe, linee, parole
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2018 Selezionata tra i migliori quattro artisti partecipanti alla mostra FORME D'ARTE 2018 Roma
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2018 Pubblicazione sulla rivista Liburni Arte e Cultura n 54.
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2018 Premio Arte Dinamica a cura di Grifio Art Gallery di Stefano Fiore
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2018 Premio Arte Critica a cura di Grifio Art Gallery di Stefano Fiore
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2020 Premio alla carriera artistica
Esperienze professionali realizzazioni
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2011 Realizzazione dell’opera Perseo e Medusa dell’artista Oliviero Rainaldi
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2012 Restauro Artistico di vetrate Dalles. Chiesa del monastero delle suore Adoratrici Perpetue del S.S. Sacramento Roma
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2015 Realizzazione delle vetrate artistiche in vetrofusione per la chiesa Nostra signora delle Grazie Sestu (CA) 2015 su progetto dell’artista Bruno Tavani
Attività artistica:
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1998 “Insieme per l’arte” Catania
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2002 Mostra collettiva "Onda d'Urto" Atelier sul mare, Castel di Tusa (Me)
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2002 “La cuba d’oro premio Maurizio Marchese” Roma
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2002 “La menzogna” Chieti
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2002 “Segni e tracce” San. Cataldo
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2003 “Prima parete in concerto” Catania
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2003 “Pittura /Spazio” San. Cataldo (CL)
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2008 Mostra europea. Castel Sant’Angelo Roma
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2012 “Casaidea” a Roma dove viene selezionata per un concorso di design autoprodotto
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2014 Fede e Forma Castel Gandolfo Roma
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2015 MacroegoVolto e Corpo Contemporaneo dell’Arte Roma
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2015 Ventiperventi Artfair Arte Padova
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2016 In Memory Milano
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2016 Libro d’artista Art Gallery Museum S.Donà Di Piave
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2016 Libro d’artista Calligrafico Piave (VE)
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2016 The Best Online Artist Roma Premio Arte e Critica
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2017 Webartexpo IV Edizione Grifio Art Gallery ROMA
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2017 Mostra collettiva 6 Dimensione nella materia San.Cataldo CL
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2017 Mostra permanente presso la Galleria d’arte contemporanea Cassano D’adda Milano
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2017 Festival delle Arti - South West University - Blagoevgrad -Bulgaria.
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2018 Forme d’arte VI edizione Roma
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2018 Festival ARS VENTIS al Comune di San Vittore del Lazio(FR)
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2018 Libro d’Artista V edizione Noto, Sala espositiva: Bassi di Palazzo Ducezio
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2018 "Tra Sacro e Profano" Terni VIII Urban Contest del Pentastrattismo
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2018 CHECKPOINT FRANCIA a cura di Tiziana Barracchi
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2018 Mostra di arte contemporanea Palazzo del Bargello Gubbio
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2018 Mostra di arte contemporanea Tra sacro e profano Terni
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2018 Mostra Università di Stato I.A. Bunin Russia
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2018 A Che Ora Sorge La Luna? Mostra Internazionale di Mail Art Vicenza
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2018 Mostra di arte contemporanea Artisti allo specchio Terni
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2018 Mostra Libro d’artista Rebus Books San Cataldo a cura di Calogero Barba
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2018 Premio Eureka, Galleria Area Contesa Arte via Margutta Roma
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2018 Mostra virtuale al MUVI di Roma con premio Arte Dinamica
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2018 Evento alla Galleria Arte Enna Contemporanea – Idee in movimento con Marzia Cali’
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2019 Tra Informale e Materico, Roma, Galleria Area Contesa Arte
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2019 Notti Felliniane, Galleria Area Contesa Arte Roma
2019 In permanenza presso la Galleria Area Contesa Arte Roma
2019 Biennale del Libro di artista Napoli
2019 Biennale del IV Libro d’artista Nabila Fluxus
2019 I ❤ POP ART Galleria Arte Enna Contemporanea
2020 In permanenza presso la Galleria Arte Enna Contemporanea
2020 Assolutamente arte , Galleria area contesa arte dal 9 al 14/01
2020 I colori,le passioni e i sapori della Sicilia incontrano l’Arte Contemporanea, a cura dello storico e critico d’arte Giorgio Grasso. San Cataldo
2020 Esposizione presso la galleria Venice Art Gallery Venezia
2020 Presentazione nella trasmissione The Art a cura di Giorgio Grasso della mia opera Emozioni Lunari 20/06 /2020
Ivana Urso: la logica dei sogni.
Ivana ci racconta in visione telescopica una realtà astratta, materica e geologica. Quello che potrebbe essere un pianeta rimane silente nell’universo, ospitando sulla propria superficie maree e venti, colate laviche, profondi abissi. A lato, un ritaglio di cerchio presenta vari trafori che fanno intravedere una superficie che si discosta dal geologico, e vira piuttosto sul legnoso. Materiali, matericità, astrazioni di sensazioni giocano tutti un ruolo importante per la resa del dipinto, che ci fa sentire nel cuore i profondi abissi umani.
Le quattro sezioni in cui il dipinto è suddiviso invadono l’una lo spazio dell’altra, inondandosi a vicenda, sporcandone i colori. È la vita che si crea, la sua più pura essenza, l’armonia dell’universo stesso. Le relazioni che intrattengono i colori materici sprigionano forze e ridimensionamenti, in un oscillante moto armonico. Non manca però la staticità che partecipa attivamente a questo brodo primordiale, fautore di vita. Ivana utilizza colori caldi e avvolgenti, a tratti incupiti e arricchiti dall’uso della foglia d’oro. Nella parte perlacea e in quella dorata si possono notare delle scritte: voci, parole, espressioni umane di esistenza. Un’armonia che non manca di accogliere ogni aspetto della realtà in cui viviamo, senza però cedere al concreto.
Ivana è capace di ricreare mondi materici e palpabili senza però attenersi alla logica, ma anzi, approdando ad un’astrazione del tutto singolare: se la nostra mente riconosce la matericità, non altrettanto è in grado di coniugare le forme rappresentate. Si crea quindi una dualità di sensazione che oscilla in continuazione tra realtà e immaginazione: la stessa logica dei sogni.
Ivana ci racconta in visione telescopica una realtà astratta, materica e geologica. Quello che potrebbe essere un pianeta rimane silente nell’universo, ospitando sulla propria superficie maree e venti, colate laviche, profondi abissi. A lato, un ritaglio di cerchio presenta vari trafori che fanno intravedere una superficie che si discosta dal geologico, e vira piuttosto sul legnoso. Materiali, matericità, astrazioni di sensazioni giocano tutti un ruolo importante per la resa del dipinto, che ci fa sentire nel cuore i profondi abissi umani.
Spazio All'universo
Un’altra sfera, che richiama un pianeta immerso nel buio dell’universo, questa volta forma un forte contrasto: la luce del corpo celeste palpita e vive in opposizione alla profonda oscurità dello sfondo. I colori si fanno nuovamente materici e incarnano dinamicità geologiche e naturali. A ciò si contrappongono l’umanità delle scritte e due macchie nere che imbrattano la superfice del pianeta. La sensazione di ignoto, di pericolo si fa strada senza fatica nella mente dello spettatore, temperata solo dalla solidità e forza del corpo celeste. La pittura di Ivana si declina così in potenza espressiva astratta senza mai distaccarsi dalla concretezza della traccia materica che la sua anima richiede di narrare.
Testo critico Dottoressa Silvia Giovanardi